Prevenzione incendi nei sistemi di accumulo energia BESS: le linee guida dei Vigili del Fuoco

Pubblicate nuove linee guida dei Vigili del Fuoco che stabiliscono misure di sicurezza antincendio per i sistemi d’accumulo d’energia (BESS), applicabili a impianti residenziali, commerciali e industriali. L’obiettivo principale è ridurre i rischi di incendio, esplosione e il rilascio di gas tossici, garantendo la sicurezza delle persone e la protezione ambientale. I progettisti devono rispettare specifici requisiti costruttivi, distanze di sicurezza e adottare misure per prevenire il “thermal runaway“.

Alla fine dell’anno 2024, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha pubblicato la Circolare DCPREV n. 21021 del 23 dicembre 2024 per garantire la sicurezza antincendio nella progettazione, realizzazione ed esercizio dei sistemi di accumulo di energia elettrica, Battery Energy Storage Systems (BESS).

Questi dispositivi elettrochimici sono utilizzati per immagazzinare energia elettrica e supportare reti energetiche, impianti industriali o abitazioni quando richiesto. L’obiettivo principale delle linee guida è fornire criteri uniformi per l’analisi del rischio e le misure di sicurezza antincendio dei BESS, garantendo la protezione di persone, beni e ambiente contro i rischi associati a questi dispositivi destinati alla produzione di massa.

SISTEMI DI ACCUMULO BESS: COSA SONO

I BESS (Battery Energy Storage Systems) rappresentano sistemi elettrochimici avanzati per l’accumulo di energia elettrica. Sono composti da batterie organizzate in celle, moduli e rack, integrati in armadi o container e sono progettati per immagazzinare energia e distribuirla in base alle esigenze.

I BESS trovano applicazione in vari contesti e possono essere suddivisi in tre categorie principali:

  • uso residenziale, caratterizzato da impianti di piccole dimensioni per abitazioni private;
  • soluzioni per complessi residenziali e centri commerciali, che comprendono moduli integrati in rack per soddisfare una domanda energetica maggiore;
  • sistemi per la produzione di massa, tipicamente containerizzati, utilizzati in grandi impianti come parchi eolici o solari, o in configurazioni stand-alone per supportare la stabilità della rete elettrica o per fornire energia in aree non servite dalla rete di distribuzione di energia elettrica.

Bonus Sicurezza 2025

Bonus Sicurezza 2025: cos’è e come richiederlo

Il Bonus Sicurezza 2025 prevede una diminuzione della detraibilità scende che scende al 36% per un massimo agevolabile fino a 48.000 euro a partire da 1 gennaio 2025. E’ una misura fiscale che offre incentivi per l’installazione di sistemi di sicurezza, come allarmi e videocamere, per prevenire furti e aumentare la protezione delle proprietà. Questa agevolazione è stata introdotta per promuovere la sicurezza dei cittadini e delle loro abitazioni, aiutando a ridurre i costi legati all’acquisto e all’installazione di dispositivi di sicurezza.

E’ un’agevolazione fiscale rivolta a chi intende migliorare la sicurezza della propria abitazione o di altre proprietà. Con questo incentivo, lo Stato consente ai cittadini di detrarre una percentuale delle spese sostenute per l’installazione di sistemi di sicurezza, come telecamere, antifurto, porte blindate e altri dispositivi volti a migliorare la protezione della proprietà. Solitamente, l’agevolazione viene associata alle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie, che includono una gamma più ampia di lavori sugli immobili, ma esistono anche specifiche agevolazioni dedicate esclusivamente agli impianti di sicurezza. Le detrazioni offerte possono arrivare fino al 50% della spesa sostenuta e sono distribuite su più anni tramite la dichiarazione dei redditi.

In particolare, anche per il 2025 l’agevolazione resta in vigore con una detrazione fiscale IRPEF del 36% deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo su un limite massimo di spesa di € 48.000 . Occorre precisare che è possibile richiedere il bonus sicurezza senza ristrutturazione.

L’agevolazione non è infatti connessa ai lavori di ristrutturazione o di riqualificazione edilizia, ma è una detrazione “indipendente”. Questo significa che per ottenerla non serve sostenere delle spese propedeutiche di restyling della casa.

Bonus Sicurezza 2025: i Soggetti beneficiari

Per quanto riguarda i beneficiari, esso può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento dell’Irpef, senza limiti di reddito. Più precisamente, possono beneficiare dell’agevolazione non solo i proprietari, i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori per rendere la casa più sicura e che ne sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario.


Fine dello scambio sul posto per il fotovoltaico

Un giorno da segnare sul calendario è giovedì 29 maggio 2025, finisce l’era dello scambio sul posto per l’energia prodotta da impianti fotovoltaici. Con tale meccanismo, i proprietari di impianti FV hanno potuto compensare economicamente l’energia in eccesso immessa in rete, con quella prelevata in altri momenti, quando la produzione è più bassa o assente. La Deliberazione ARERA 78/2025/R/efr, in attuazione dell’art. 9, comma 2 del Decreto Legislativo 199/21, fissa la scadenza dello scambio sul posto al 29 maggio 2025. Chi allaccia un impianto FV alla rete elettrica entro questa data potrà ancora beneficiare dello scambio, in caso contrario oltre tale data non sarà più possibile usufruire dell’incentivo.

Da questo momento si aprono diverse possibilità per gli utenti produttori.

Per quanto riguarda gli impianti FV attivati entro il 29 maggio 2025, lo scambio sul posto SSP è ancora possibile a patto che la domanda di connessione alla rete (verbale di allaccio) venga presentata entro il 26 settembre 2025. Oltre questa data non sarà più possibile usufruire dell’incentivo.

La Pasqua 2025 ha portato con sé un’ondata di rincari record e che colpisce duramente il carrello della spesa.  Le tradizionali uova di Pasqua e le colombe hanno visto aumentare i loro prezzi del 30-40% rispetto al 2024, lasciando i consumatori di fronte a scelte difficili. Nonostante l’incertezza economica, tuttavia, le famiglie si sforzano di mantenere vive le tradizioni, adattandosi ai nuovi costi.

Rincari record per le uova di Pasqua: aumenti fino al 40%

Le uova di Pasqua, simbolo della festa, hanno subito un aumento significativo, con i prezzi che sono saliti del 5-6% in media. Alcune marche più rinomate, hanno registrato rincari che arrivano fino al 40%, trasformando un acquisto tradizionale in una spesa più impegnativa. Se nel 2024 il prezzo medio per chilo si aggirava attorno ai 56,10 euro, quest’anno per le versioni premium possono superare i 130 euro al kg.

Perché questo balzo dei prezzi

Diversi fattori sono all’origine di questa escalation:

  • Aumento dei prezzi delle materie prime: il cacao, ingrediente base per la produzione delle uova, ha visto una fortissima impennata, complice una domanda in crescita e difficoltà d’approvvigionamento nelle principali aree di produzione;
  • Costo del burro: il burro, fondamentale per il cioccolato delle uova, ha registrato un aumento significativo. L’aumento dei costi per il latte e una situazione agricola complessa hanno influito pesantemente sul prezzo finale;
  • Problemi nelle forniture agricole: la scarsità di alcune materie prime agricole ha reso più costosa la produzione delle uova, aumentando il costo delle materie prime come la farina e lo zucchero;
  • Impatto delle difficoltà logistiche globali: le interruzioni nelle catene di approvvigionamento hanno colpito duramente le importazioni, facendo lievitare i costi complessivi delle materie prime.

Questi fattori combinati hanno spinto molte aziende a rivedere i propri prezzi di produzione, trasferendo in parte l’incremento sui consumatori, che si trovano così a fare i conti con uova di Pasqua più care.

Il CEI ha recentemente pubblicato la serie di Norme CEI EN IEC 62305 e la raccolta completa delle quattro parti, disponibile anche in formato PDF.

Di seguito le diverse norme facenti parte della serie:

La Norma CEI EN IEC 62305-2 si applica alla gestione del rischio di una struttura dovuto a fulmini a terra. Il suo scopo è quello di fornire una procedura per la valutazione di tale rischio. Una volta che sia stato stabilito un limite superiore tollerabile per il rischio, questa procedura fornisce un mezzo per la selezione di appropriate misure di protezione da adottare per ridurre il rischio al limite tollerabile o al di sotto di esso.

“Protezione contro i fulmini; Parte 3: CEI EN IEC 62305-3 Danno materiale alle strutture e pericolo per la vita della persone”.

La Norma CEI EN IEC 62305-3 fornisce i requisiti per la protezione di una struttura contro i danni materiali mediante un sistema di protezione contro i fulmini (LPS) e per la protezione contro i danni agli esseri viventi causati dalle tensioni di contatto e di passo nelle vicinanze di un LPS (si veda CEI EN IEC IEC 62305-1).

La Norma si applica

“Protezione contro i fulmini; Parte 4: CEI EN IEC 62305-4 Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture”.

La Norma CEI EN IEC 62305-4 fornisce i requisiti per la progettazione, l’installazione, l’ispezione, la manutenzione e la verifica delle misure di protezione dalle sovratensioni (SPM) per i sistemi elettrici ed elettronici, al fine di ridurre il rischio di guasti permanenti dovuti a impulsi elettromagnetici associati al fulmine (LEMP) all’interno di una struttura.

 

 

Fonte https://www.elettronews.com/protezione-contro-i-fulmini

Contributi per le imprese che utilizzano impianti solari fotovoltaici o mini eolici

La misura “Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI – FER” prevede contributi in conto impianti per i programmi di investimento delle piccole e medie imprese finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti solari fotovoltaici o mini eolici, per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito.
Data di apertura: 4 aprile 2025

Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: A chi si rivolge

L’incentivo si rivolge alle PMI in tutta Italia, ad esclusione delle imprese che operano nel settore carbonifero e della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura. Non sono ammissibili alle agevolazioni le imprese la cui attività non garantisce il rispetto del principio DNSH, ai sensi dell’articolo 17 del regolamento (UE) n. 852/2020 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020.

Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: Le agevolazioni

Sono disponibili 320 milioni di euro, di cui il 40% riservato alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un altro 40% alle micro e piccole imprese. Le agevolazioni sono concesse sulla base di una graduatoria e assegnate ai programmi di investimento realizzati per un ammontare di spese ammissibili non inferiore a 30.000 euro e non superiore a un milione di euro nella misura massima del:

  • 30% per le medie imprese
  • 40% per le micro e piccole imprese
  • 30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento
  • 50% per la diagnosi energetica ex-ante necessaria alla pianificazione degli interventi previsti dal decreto

Normativa

Modulistica per la presentazione della domanda

Scarica tutti i moduli necessari per la presentazione della domanda (formato .zip).

 

 

 

Fonte https://www.invitalia.it

Portale Gaudi

Portale Gaudi: Come Registrare l’Impianto Fotovoltaico

La Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti (Gaudì) in ambito fotovoltaico è importante e fondamentale, oltre che obbligatoria per legge. Infatti, è il Decreto Legislativo n° 79 del 1999 che stabilisce il censimento di tutte le attività correlate alla produzione e distribuzione di energia elettrica.

Con tale premessa, la registrazione di un qualsiasi impianto a pannelli solari sul portale Terna Gaudì è vincolante per l’ottenimento del collegamento alla rete elettrica nazionale.

In generale è il titolare dell’impianto che dovrebbe provvedere al disbrigo delle faccende burocratiche per essere in regola, ma ci sono aziende specializzate in grado di gestire la pratica più agevolmente, sgravando il cittadino da possibili errori e ritardi.

In sintesi, il Portale Gaudi non deve essere visto come un “peso” o un “obbligo da espletare” al fine di un incremento della burocrazia, ma rappresenta una risorsa fondamentale per tutti i proprietari di impianti fotovoltaici, offrendo un sistema integrato per la gestione, il monitoraggio e la conformità normativa.

Registrare il proprio impianto non solo garantisce una maggiore sicurezza ed efficienza, ma contribuisce anche alla transizione verso un’energia più sostenibile e rinnovabile.

Gaudì Terna fotovoltaico: definizione

Dal 2007 i cittadini sono liberi di scegliere il proprio fornitore di energia in ambito di liberalizzazione del mercato, della trasparenza e della concorrenza. In questo modo ciascuna utenza può essere commisurata a seconda del servizio e del fabbisogno richiesto. Tale sistema ha imposto l’implementazione del sistema Gaudì Terna FV, la cui funzione è la registrazione di ciascun impianto.

Si tratta di un registro in cui iscrivere ogni sistema di alimentazione fotovoltaica presente sul territorio nazionale italiano. Senza tale registrazione, l’impianto non riceverà alcun allaccio alla rete elettrica, risultando, così, inutile e non funzionante. La non registrazione comporta però anche altre problematiche, che indicheremo nelle prossime righe.

Comunicazione Unica Fotovoltaico: tutto quello che devi sapere sulla procedura semplificata

La Comunicazione (CU) per gli impianti fotovoltaici inferiori a 800 W è un procedimento semplificato introdotto in Italia per facilitare l’installazione di piccoli impianti per la produzione di energia con pannelli solari. La CU è rivolta a impianti con potenza nominale inferiore a 800 Watt serve a semplificare le procedure burocratiche. Inoltre, l’accesso all’energia proveniente da fonti rinnovabili risulta essere semplificata.

In pratica, in piena conformità alla delibera 315/2020/R/eel dell’Autorità ( ARERA ) è previsto un percorso semplificato che prevede la notifica dell’impianto al distributore locale attraverso la Comunicazione Unica (CU).

A cosa serve la Comunicazione Unica

La CU ha importanza perché ribadisce un concetto fondamentale, ossia comunicare all’organismo preposto l’esistenza e l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico.

Sia chiaro: è obbligatorio fornire tale comunicazione all’autorità non solo per “un censimento”, ma anche per la propria tutela a “certificare” così un risparmio in bolletta.

ARERA fornisce una rilevante specifica: la CU inviata a un’impresa di distribuzione dell’energia costituisce anche un titolo ufficiale per attivare la connessione e quindi l’allacciamento alla rete. Con la Comunicazione Unica queste operazioni non hanno costo e il distributore si impegna, sempre gratuitamente, ad aggiornare il contatore.

Va inoltre ricordato che per ciascun punto di prelievo (POD), è consentito la connessione di un solo impianto Plug & Play; da precisare che questi impianti non possono essere installati nello stesso punto di prelievo (POD) in cui sia già presente un altro impianto di generazione.

CHIUSURA ESTIVA 2024

CHIUSURA ESTIVA 2024

Gentilissimi,

Vi informiamo che PMStudioTecnico rimane chiuso

da Lunedì  12/08/2024 a Sabato  24/08/2024

La riapertura è prevista per Lunedì 26/08/2024.

Per qualsiasi necessità potete scrivere a [email protected]

Risponderemo il prima possibile al rientro.

Buone vacanze

 

 

MES, Manufacturing Execution System: tutto ciò che devi sapere

MES, acronimo di Manufacturing Execution System, si riferisce a un sistema informatico utilizzato nelle aziende per monitorare e gestire le attività di produzione in tempo reale. Questo sistema fornisce una serie di funzionalità per ottimizzare e controllare i processi di produzione, come la tracciabilità dei materiali, la gestione dell’inventario, la supervisione della produzione, la raccolta dei dati di produzione e la generazione di report sulla performance produttiva. Inoltre, il MES aiuta a migliorare l’efficienza, la qualità, la velocità e la precisione delle operazioni di produzione, consentendo alle imprese di aumentare la loro competitività sul mercato.

Cos’è il MES Manufacturing Execution System

All’interno di una produzione sempre più organizzata, strutturata e che richiede risposte dinamiche in tempi brevi, automatizzare i processi, gestirli e mantenerne il controllo è forse il principale segreto per raggiungere gli obiettivi.

Il MES Manufacturing Execution System serve proprio a questo. Altro non è che uno strumento che rientra nei sistemi informatici, in grado di svolgere compiti di gestione e monitoraggio della produttività, con l’intendo di fornire delle informazioni utili a fini migliorativi.

I dati esposti sono visibili sia al personale in linea che a quello di ufficio:

  • consumi
  • produzioni
  • stato degli impianti e dei macchinari
  • parametri di lavoro
  • eventuali costi di produzione
  • riscontri qualitativi sui pezzi prodotti
  • numero di scarti
  • rallentamenti produttivi
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