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Il 29 maggio fine dello scambio sul posto SSP per il fotovoltaico


Fine dello scambio sul posto per il fotovoltaico

Un giorno da segnare sul calendario è giovedì 29 maggio 2025, finisce l’era dello scambio sul posto per l’energia prodotta da impianti fotovoltaici. Con tale meccanismo, i proprietari di impianti FV hanno potuto compensare economicamente l’energia in eccesso immessa in rete, con quella prelevata in altri momenti, quando la produzione è più bassa o assente. La Deliberazione ARERA 78/2025/R/efr, in attuazione dell’art. 9, comma 2 del Decreto Legislativo 199/21, fissa la scadenza dello scambio sul posto al 29 maggio 2025. Chi allaccia un impianto FV alla rete elettrica entro questa data potrà ancora beneficiare dello scambio, in caso contrario oltre tale data non sarà più possibile usufruire dell’incentivo.

Da questo momento si aprono diverse possibilità per gli utenti produttori.

Per quanto riguarda gli impianti FV attivati entro il 29 maggio 2025, lo scambio sul posto SSP è ancora possibile a patto che la domanda di connessione alla rete (verbale di allaccio) venga presentata entro il 26 settembre 2025. Oltre questa data non sarà più possibile usufruire dell’incentivo.

L’ARERA ha avviato una graduale uscita dal regime di scambio sul posto SSP

L’Autorità (ARERA) ha pubblicato la delibera 457/2024/R/efr, che stabilisce le disposizioni per la graduale uscita dal regime di scambio sul posto, con l’obiettivo di rinnovare e ottimizzare le modalità di incentivazione per i produttori d’energia da fonti rinnovabili. Dal 31 dicembre 2024, il meccanismo dello scambio sul posto SSP non sarà più disponibile, dopo un periodo massimo di 15 anni dalla prima sottoscrizione della convenzione con il GSE.

Le motivazioni della graduale uscita dal regime: La decisione di ARERA di pianificare l’uscita dal regime SSP di scambio sul posto è motivata dalla necessità di adeguare il sistema alle nuove direttive europee e nazionali in materia d’energia e ambiente.

In particolare:

  • Adeguamento alle direttive (UE) 2018/2001, 2019/944 e 2023/2413 che promuovono l’efficienza energetica e l’integrazione delle fonti rinnovabili nel mercato energetico.
  • Promozione del regime del ritiro dedicato Rid, considerato più efficiente e sostenibile a lungo termine.

Che cosa prevede la delibera 457/2024/R/efr

A partire dal 31 dicembre 2024, le convenzioni esistenti non potranno essere rinnovate per un periodo superiore a quindici anni dalla data di prima sottoscrizione. Questo significa che tutti gli impianti che hanno beneficiato di questo regime per 15 anni dovranno passare a un nuovo sistema di valorizzazione dell’energia prodotta. Per tutti gli impianti interessati è previsto un graduale passaggio al regime di ritiro dedicato, gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), salvo diversa indicazione da parte del produttore entro il 10 dicembre 2024.

  • Il ritiro dedicato RID, prevede che il GSE acquisti l’energia immessa in rete a prezzi zonali orari, offrendo una soluzione semplificata per la vendita dell’energia prodotta.
  • Per gli impianti con potenza non superiore a 20 kW, il GSE erogherà corrispettivi su base semestrale, utilizzando prezzi medi di mercato definiti dall’ARERA.
  • Entro il 10 dicembre 2024, i produttori possono decidere se optare per un diverso metodo di valorizzazione dell’energia prodotta, come la vendita diretta sul mercato o accordi con fornitori terzi.

In caso di scelta diversa dal Rid ritiro dedicato, è necessario aggiornare il contratto di dispacciamento in immissione, attraverso il portale Terna.

Il ruolo del GSE

Il GSE avvierà un piano di comunicazione, per informare tutti gli utenti interessati dalle nuove disposizioni; inoltre lo stesso GSE provvederà a liquidare le eventuali eccedenze maturate fino alla data di risoluzione della convenzione entro il 30 giugno 2025. Per gli impianti che non avranno effettuato scelte diverse, il GSE attiverà automaticamente il regime di ritiro dedicato RID.

Come funziona lo scambio sul posto SSP

Lo scambio sul posto SSP per il FV è un meccanismo che consente ai produttori d’energia elettrica da fonti rinnovabili di poter immetterla nella rete; in questo modo l’energia non autoconsumata – quindi in eccesso – può essere prelevata in momenti diversi. Una volta immessa l’energia in eccesso, il Gestore dei servizi energetici GSE elargisce un compenso economico a coloro che l’hanno prodotta, come se la rete elettrica fosse una “batteria virtuale”. Questo sistema ha favorito la diffusione delle energie rinnovabili, permettendo ai produttori di ridurre i costi energetici attraverso una compensazione economica gestita dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).

Come funziona il ritiro dedicato Rid

Chi allaccia il proprio impianto FV alla rete elettrica entro la data del 29 maggio 2025, potrà accedere al servizio SSP di scambio sul posto; mentre la scadenza per inviare la richiesta è fissata al 26 settembre 2025.

Cosa succede a chi non riesce a rispettare tali scadenze? 
  • Chi non rispetta le tempistiche indicate può aderire al meccanismo Rid, ovvero il ritiro dedicato.
  • Questo sistema, a differenza dello scambio sul posto, non prevede la compensazione dell’energia immessa e con quella prelevata; in altre parole, il Gestore dei servizi energetici (GSE) remunera tutta l’energia immessa in rete non autoconsumata mediante pagamenti mensili, senza compensazione tra energia immessa e prelevata.

Per quanto riguarda il prezzo di cessione al gestore, l’utente può scegliere tra due opzioni:

  • prezzo minimo garantito, cioè una tariffa fissa garantita dal GSE, a prescindere dall’andamento del mercato.
  • prezzo zonale orario, una tariffa che cambia in base alla zona geografica e all’ora.

La scelta tra le due dipende principalmente dal consumo d’energia di ciascuno e dalle caratteristiche specifiche dell’impianto FV. In linea generale, il prezzo minimo garantito è la scelta più conveniente per chi produce molta più energia di quanto riesca a consumare, invece il prezzo zonale orario è la scelta migliore se il proprio impianto produce energia nelle ore con le tariffe più alte del mercato.

Conclusioni

Lo scambio sul posto SSP ha rappresentato negli ultimi anni un’opportunità imperdibile per ottimizzare l’uso dell’energia prodotta dal fotovoltaico, riducendo i costi energetici e supportando la transizione verso le fonti rinnovabili. Con le nuove modifiche normative previste, è fondamentale prepararsi per sfruttare al meglio le nuove agevolazioni.

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