Articolo parte 02
Cos’è il rischio elettrico?
Intendere esattamente cos’è il rischio elettrico potrebbe essere intuitivo, ma non semplice. Si definisce tale qualsiasi fonte di potenziale pericolo che può manifestarsi a causa dell’elettricità, facendo riferimento alla probabilità, per un individuo, di subire le conseguenze derivanti dal contatto accidentale, diretto o indiretto, con parti in tensione.
Rientra nel rischio elettrico anche la possibilità che impianti non manutenzionati, malfunzionanti o comunque in funzione, possano generare inneschi, esplosioni e incendi. Per capire chi è soggetto a rischio elettrico è necessario analizzare diversi scenari di lavoro, al fine di comprendere eventuali mansioni e conoscere i dispositivi di sicurezza a disposizione. Spesso, il rischio elettrico, viene accentuato da incuria, superficialità, mancanza di formazione.
Ci sono persone che sono più esposte in quanto operano a diretto contatto con apparecchiature in tensione (ad esempio un elettricista o un manutentore), mentre altre vivono una situazione diversa poiché operanti nei pressi d’impianti o macchinari, ma non a stretto contatto con essi.
Esiste una normativa di riferimento per il rischio elettrico?
Il titolo terzo del D.Lgs. 81/08 esplicita la valutazione del rischio elettrico, aggiungendo note al già presente nel D.Lgs. 626/94 che ne disciplinava la materia. Nello specifico, la normativa più recente esprime i criteri relativi alla valutazione del rischio identificando le misure di sicurezza necessarie e sviscerando possibili aspetti tecnici; inoltre, il testo si pronuncia in merito all’utilizzo di dispositivi, protezioni e sulle misure preventive da attuare all’interno delle aziende.