INCARICO PROFESSIONALE SENZA CONTRATTO: BASTA UNA EMAIL PERCHÉ SIA VALIDO?
L’articolo di oggi tratta un argomento su cui c’è ancora parecchia confusione, ovvero l’incarico professionale senza contratto.
Nel dettaglio, vediamo se basta una mail per poter richiedere il pagamento di una parcella, anche se non è stato presentato e firmato alcun contratto o preventivo.
Premessa: l’incarico professionale senza contratto è un tema che si lega a situazioni personali e che implica l’intervento di professionisti che lavorano in campo legale. Per questo l’articolo NON ha valenza assoluta e NON dà soluzioni legalmente valide, ma vuole essere un approfondimento utile a chi si è trovato in questa situazione o vuole saperne di più.
Detto questo, per capire meglio il contesto facciamo degli esempi di incarico professionale senza contratto, a cui può far seguito la richiesta di una parcella, perché c’è la prova che il servizio è stato fruito via mail.
Mettiamo ad esempio che Luigi chieda un consulto a un medico via mail.
Ne segue un lungo scambio di posta elettronica, dove lo specialista analizza la situazione e chiede più informazioni a Luigi. Luigi risponde, il medico elargisce i suoi consigli e Luigi ringrazia.
Ma dopo qualche giorno, lo studio del medico recapita a Luigi la parcella per il servizio di consulenza svolto.
Oppure c’è Caterina, che chiede al commercialista di verificare se esistono bandi o agevolazioni per la sua impresa. Il commercialista le risponde con la lista dei bandi disponibili e, qualche giorno dopo, le recapita la parcella per il servizio svolto.
La domanda è questa: è lecito che i professionisti richiedano il pagamento della parcella, anche se NON è stato presentato e tantomeno firmato un incarico professionale, ma tutto si è svolto via email?
INCARICO PROFESSIONALE SENZA CONTRATTO: VALE LA EMAIL? ECCO COSA DICONO I GIUDICI
Sulla questione è intervenuta la Cassazione con una sentenza.
Alla Corte è stato chiesto se vale una email, ovvero uno scambio che comprova l’avvenuta richiesta di informazioni e la conseguente erogazione di informazioni, per dimostrare il valore di un incarico professionale senza contratto.
La risposta replica molte altre date in passato, ovvero per dimostrare un rapporto contrattuale vale qualsiasi tipo di prova, compresa la email.
In pratica, la Cassazione ha stabilito che le comunicazioni che avvengono via email o fax possono avere valenza dimostrativa dell’incarico che viene conferito dal cliente al professionista.